Si aggiunge un nuovo tassello al piano di sostegno del governo alle imprese e alle startup italiane nel quadro del Fondo nazionale innovazione. Con la pubblicazione anche degli ultimi decreti attuativi, la società di gestione del risparmio di Cassa depositi e prestiti, Cdp Venture Capital sgr, istituisce ufficialmente il cosiddetto Fondo Rilancio che potrà contare su una dotazione di 200 milioni di euro stanziati appositamente dal ministero dello Sviluppo economico nel decreto Rilancio e destinati a investimenti in piccole imprese e startup innovative nazionali per supportarne la ripresa dopo l’emergenza Covid-19.
Gli incubatori aiutano le startup a crescere (Getty Images)
L’obiettivo è quello di creare la massima integrazione tra gli operatori del settore del venture capital italiano, che resta uno dei principali strumenti di crescita per le startup e le pmi nazionali. Secondo le direttive di Cdp venture capital sgr, con il Fondo Rilancio saranno gli investitori qualificati, come per esempio incubatori e acceleratori d’impresa, insieme agli investitori regolamentati, del venture capital appunto, a segnalare le startup e le imprese in cui stanno per investire o hanno investito nei sei mesi prima dell’entrata in vigore del dl Rilancio.
Tutti i finanziamenti saranno quindi realizzati insieme a investitori privati accreditati, e l’investimento di Cdp venture capital attraverso il fondo Rilancio non potrà essere superiore a un massimo di quattro volte l’investimento effettuato da parte dei privati nella stessa startup o impresa, e per un limite complessivo di un milione di euro.
In particolare, nei primi sei mesi di attività, il Fondo si concentrerà soprattutto su coinvestimenti sempre in partnership con i privati e destinati in particolare a startup e imprese innovative che hanno subito cali di ricavi di oltre il 30% nel primo semestre del 2020 a causa delle misure per fronteggiare la pandemia.
Inoltre, in termini di ritorno, alle attività e alle imprese destinatarie di questi investimenti ad hoc, Cdp venture capital potrà chiedere un impegno, anche se non vincolante, a mantenere i livelli occupazionali per un periodo di almeno un anno dopo la chiusura dell’investimento.
Fonte: Wired