L’onboarding è il primo giorno di lavoro di un nuovo dipendente. Il momento in cui entra in contatto veramente con l’azienda: conosce i colleghi, gli vengono spiegate le regole principali, dove si trovano le cose, qual è la sua scrivania e tutto il resto. Incontra anche le persone con le quali lavorerà. Alcuni resteranno solo colleghi, altri diventeranno amici, altri ancora magari cambieranno lavoro oppure saranno i suoi futuri capi.
Una imprenditrice esplora la realtà virtualeLUIS ALVAREZ/GETTY IMAGES - Fonte: Wired
Tutto questo, durante la pandemia, era diventato un incubo, ovviamente. In quella fase per molti versi drammatica Accenture, la multinazionale di consulenza e tecnologia, ha portato 120mila persone a bordo. E se non avesse avuto un metaverso privato dove farlo e con il quale lavorare, non ne sarebbe stata in grado. Caschi Oculus Quest 2, ambiente Microsoft Ignite e le capacità di programmazione interna, sia della tecnologia che dell’esperienza. I risultati magari non saranno stati perfetti, ma sicuramente migliori di quelli che si potrebbero sperare facendo una Zoom con 100 partecipanti di volta in volta.
Il metaverso è stato il tema della Accenture Technology Vision 2022 dedicata alla visione delle tecnologie del futuro nel centro di ricerca e competenza di Milano grazie al quale l’azienda lavora sulla scoperta di nuovi modi. Tra demo di negozi virtuali con esperienza di marca, profilazione gamificata e scenari di digital twins, lavoro da remoto in ambienti di produzione industriale, manutenzione da remoto, potenziamento delle capacità, le possibilità sono tantissime.
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Il metaverso cos’è? Nella gigantesca operazione di marketing oltre che tecnologica avviata da Facebook, che ha anche cambiato nome in Meta, il metaverso è un punto di arrivo piuttosto lontano per tempo. Ma per Accenture in realtà è qualcosa sul quale lavorare già adesso. “Il metaverso – dice Macchi – è una intererazione tra il mondo fisico e il mondo virtuale. La maturazione degli apparecchi deve continuare ma le tecnologie di base sono pronte”. Secondo Macchi e Accenture Italia il metaverso trasformerà ogni aspetto del business: interazione con i clienti, modalità di lavoro, prodotti e servizi offerti, produzione e distribuzione, modelli operativi. È il metaverso continuum, 800 miliardi nel 2024 per mercato indirizzabile, secondo Bloomberg. "Un paio di mesi fa – dice Macchi – ho fatto il primo consiglio di amministrazione sul metaverso. Mi è venuto il mal di testa dopo un’ora, ma questo è un aspetto che migliorerà con i prossimi device. L’esperienza è stata notevole".
Il metaverso di Accenture per l’onboarding dei nuovi dipendenti FOTO DI ANTONIO DINI - Fonte: Wired
L’esperienza è la chiave: costruire un mondo, spiegano Valerio Romano in cui si possano scambiare i dati tra mondo fisico e virtuale. Seguendo quattro tendenze: il Webme dove si mette anche "me" rimuovendo i vincoli alle esperienze, con la persistenza dei dati attraverso gli ambiti diversi. Un mondo programmabile, cioè degli spazi personalizzati in maniera permanente. Un mondo irreale, fatto di realtà sintetiche, abitato dagli avatar delle persone e delle intelligenze artificiali. Un mondo dove è possibile "calcolare l’impossibile", cioè basato sulla prossima generazione di computer che darà forma a un nuovo settore economico grazie all’entrata in linea di computer quantistici e nuovi algoritmi di machine learning che permetteranno di risolvere problemi un tempo considerati irraggiungibili.
Il metaverso secondo Accenture è anche un ambiente in cui si tocca la vera customer experience, rivoluzionandola. Alessandro Diana ha spiegato come l’esperienza non sia estetica ma business: non deve essere solo comunicata ma anche agita in un mondo di aspettative liquide. Il metaverso come evoluzione dell’Internet attuale permette di ripensare l’esperienza in maniera condivisa e permanente. “Se ci si pensa, è un brief straordinario – dice Diana – per un qualsiasi direttore marketing”.
Ma al di là delle opportunità e dell’hype altissima che durante la fine della pandemia e l’incertezza della guerra sta spingendo, secondo Accenture, molte aziende a incuriosirsi. “Ci vorranno cinque anni per avere l’interoperabilità degli ambienti che vediamo nascere adesso – dice Nick Rosa, italiano responsabile della strategia meta di Accenture – ma le vere basi le stiamo creando adesso”. Il messaggio di Accenture per le aziende è chiaro: bisogna iniziare a muoversi ora magari per sbagliare, sicuramente per imparare e riuscire domani a portare valore nel metaverso.
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