A Cop26 il ministro della Transizione ecologica Cingolani afferma "L’Italia è capofila di un gruppo di dieci Stati che stanno entrando nel fondo".
Si tratta della Global Energy Alliance for People and Planet, un programma di collaborazione pubblico-privato da dieci miliardi con l’ambizione di crescere fino a cento, di cui l’Italia sarà co-investitore. L’obiettivo? “Servire un miliardo di persone con energia rinnovabile, un risparmio di 4 miliardi di tonnellate di anidride carbonica e la creazione di oltre 150 milioni di posti lavoro”. Questo quanto annunciato da Roberto Cingolanim ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani a Cop26.
Foto: Fonte Wired
Capitali privati
La regia sarà degli Stati, ma i capitali arriveranno dal settore privato. Tra gli altri, l’iniziativa è supportata dalla Fondazione Rockefeller e la Fondazione di Jeff Bezos. Difatti, proprio il fondatore di Amazon ha promesso fondi per 500 milioni di dollari, da sommarsi al miliardo stanziato da Ikea e Rockefeller e agli oltre 8 con cui parteciperanno istituzioni come World Bank, Asian Development Bank, e US International Development Finance Corporation.
Lotta alle disuguaglianze sociali
"Non c’è cura al climate change - spiega Cingolani - senza curare anche le disuguaglianze territoriali". Per questo il fondo mira ad uno sforzo condiviso per lottare contro cambiamenti climatici e disuguaglianze. "Serve uno sforzo globale che, oltre ad aiutare i Paesi nella transizione climatica, individui tecnologie nuove per andare più veloci” precisa il Ministro, “il problema è come accelerare la transizione senza aumentare le disuguaglianze, nel mondo ci sono anche stati in cui la rete elettrica non esiste del tutto”.
Come? Cingolani non esclude di ricorrere a call for ideas, una raccolta di stimoli che poi verranno selezionati.