Cosa sappiamo su Gemini, la nuova intelligenza artificiale di Google

Un numero ristretto di aziende ha avuto da Alphabet la possibilità di testare una prima versione di Google Gemini, il software di intelligenza artificiale conversazionale del colosso di Mountain View. Lo riferisce l’agenzia Reuters, citando informazioni che The Information avrebbe raccolto da fonti dirette.

Il logo di Google (FOTO: DREW ANGERER/GETTY IMAGES) Fonte: Wired

Di fatto, il nuovo prodotto del gruppo che fa capo all’amministratore delegato Sundar Pichai dovrebbe essere la risposta a OpenAI e al suo modello GPT-4. Anche per questa ragione il lancio di Gemini rappresenterebbe per l’universo Google uno snodo cruciale. Nel 2023 Alphabet ha infatti premuto il piede sull’acceleratore per quanto riguarda gli investimenti nell’intelligenza artificiale generativa, per recuperare terreno nei confronti di ChatGPT, eccellenza riconosciuta per quanto riguarda la tecnologia del momento, e dalla sua sostenitrice Microsoft.

Sostanzialmente, Gemini è una raccolta di modelli linguistici di grandi dimensioni, capaci di svilupparsi sotto diverse forme. Si parte ovviamente dai chatbot e da funzionalità che riassumono testi o ne generano di originali in base alle richieste degli utenti per redigere bozze di email, testi di canzoni o articoli. Ma grazie al nuovo prodotto Google sarà per esempio possibile per gli ingegneri informatici ricevere un prezioso aiuto nella scrittura dei codici e nella generazione di immagini.

Nonostante da Mountain View abbiano glissato in merito a Gemini dopo essere stati contattati dall’agenzia Reuters, l’intenzione della società di Pichai sarebbe quella di renderlo disponibile alle aziende interessate attraverso il proprio servizio Vertex AI. A settembre il colosso californiano avrebbe peraltro fatto accedere i pochi selezionati prescelti a una versione importante della nuova app, ma non a quella definitiva e più grande che sta sviluppando.

Ad agosto Alphabet aveva introdotto l’intelligenza artificiale generativa nel proprio motore di ricerca per gli utenti in India e in Giappone. Una funzionalità in grado in particolare di mostrare risultati testuali o visivi in seguito alle richieste ricevute. Alle aziende è stato invece offerto un pacchetto che racchiude gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale, che prevede un canone mensile di 30 dollari a utente.


Fonte: Wired

  • Condividi:

Altri articoli di Redazione TheLiquidJournal

Telegram rinuncia alla sua criptovaluta

Telegram mette la parola fine alla creazione di Gram, la sua criptovaluta, e della rete Ton che l’avrebbe gestita

L’Antitrust ha imposto a Meta di riprendere le trattative con Siae

Torna la musica su Facebook e Instagram: l’istruttoria contro la società di Zuckerberg si è chiusa con l’accertamento dell’abuso dipendenza economica verso Siae.

Che cosa ha detto Mark Zuckerberg sul visore Apple Vision Pro

Il numero uno di Meta ha espresso alcune critiche e sottolineato come i loro prodotti costino sette volte meno

Must Read

Ultimi articoli di Economia

Perché il valore del bitcoin sta scendendo

Secondo gli analisti di mercato, nonostante il lancio di undici Etf la criptovaluta soffre per diversi fattori, tra i quali la competizione con i titoli tradizionali con lo S&P 500 ai massimi storici

Elon Musk ha chiesto lo sconto a Twitter

Il retroscena è stato svelato dal New York Times. Il patron di Tesla avrebbe spinto per un ribasso fino al 30% sul prezzo delle azioni per formulare la sua offerta di acquisto ma il social network ha rifiutato

Per Apple è in arrivo una multa di 500 milioni dall’Ue

Il colosso di Cupertino avrebbe abusato della propria posizione di potere, imponendo pratiche commerciali anticoncorrenziali ai competitor dello streaming musicale

Kodak scommette sull’industria farmaceutica

Kodak il colosso dei rullini gialli che hanno caratterizzato il novecento, è finito per essere il “cattivo esempio” di reazione al cambiamento per la sua reticenza, in molti dei manuali di economia.