In un contesto nazionale che sembra aver perso il senso dell’orientamento, indirizzandosi già all’elezione del Presidente della Repubblica nel 2022, il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, richiama tutti alla realtà e alla concretezza.
La scorsa settimana, in concomitanza con l’inizio dei lavori degli Stati Generali, fortemente voluti da Conte, Visco ricorda che i fondi europei andranno pagati e per questo è importantissima la fase di progettazione che li vedrà impiegati.
Servono progetti concreti, utili, infrastrutture che fungano da investimento a lungo termine di quei capitali.
La storia ci ricorda che su queste tematiche l’Italia si è già trovata fare scelte poco lungimiranti, e oggi, la situazione politico-culturale non rassicura. Il problema, ricorda Visco, non è la creazione del reddito o l’elargizione di un debito senza vincoli, la questione in Italia riguarda la sua distribuzione.
Si presenta oggi una situazione per certi versi similare a quella del Dopoguerra con l’utilizzo dei fondi del Piano Marshall, per quanto all’apparenza lungimiranti, le decisioni che vennero prese all’epoca, scontrarono l’effettiva incapacità di pianificazione, soprattutto a livello burocratico.
Si delineava la necessità di un organo governativo super partes che potesse definire la metodologia e la condotta per garantire l’applicazione di un programma economico sul lungo termine.
Nel 1948 fu Einaudi a chiarire che, al di là delle differenze di opinioni sull’applicazione dei fondi, sarà solo il Parlamento italiano, in qualità di organo competente, a delineare la linea d’azione. Formando una graduatoria che vada in ordine di priorità e urgenza. Ricordando che il Recovery Plan italiano dovrà essere ripagato.