Quando verrà il momento, sarà un veicolo targato SpaceX a scortare la Stazione spaziale internazionale (Iss) nel suo rientro sulla Terra - l’ultimo viaggio di un pezzo fondamentale della storia umana alla scoperta dello Spazio. La notizia arriva dalla Nasa, che ha pubblicato una nota in cui riferisce che la compagnia spaziale di Elon Musk si è aggiudicata l’appalto da 843 milioni di dollari per la progettazione e la realizzazione di un veicolo di deorbit statunitense.
NASA/GETTY IMAGES - Fonte: Wired
Since 1998
Era il 1998 quando i primi pezzi della Stazione spaziale internazionale cominciarono a essere spediti e assemblati nell’orbita terrestre. Cinque le agenzie spaziali che da quel momento si misero d’accordo per finanziare il progetto: la Nasa statunitense, l’Esa europea, la Jaxa giapponese, la Csa canadese e la Roscosmos russa. Dal 2000 la Iss è sempre stata abitata da equipaggi, che negli anni hanno portato avanti migliaia di progetti scientifici che ci hanno permesso di conoscere meglio lo Spazio e gli effetti del vivere al di fuori del pianeta Terra.
Il tempo della Iss, però, sta per finire. Quattro delle agenzie spaziali si sono impegnate a mantenerla attiva fino al 2030, o comunque fino a quando le stazioni spaziali commerciali (ce ne sono diverse in fase di sviluppo) non saranno operative. Roscosmos si è impegnata a farlo fino al 2028.
Il deorbit
Già a marzo 2023, dunque, la Nasa ha fatto appello alle società aerospaziali statunitensi perché proponessero progetti per far avvenire il rientro della Iss in sicurezza. Si prevede, infatti, che durante il deorbit, la Iss si spaccherà cominciando dal distacco dei pannelli solari e dei radiatori, per procedere con la separazione dei vari moduli dallo scheletro centrale, che a sua volta, poi, si romperà. Gran parte del materiale brucerà del tutto in atmosfera, ma è probabile che restino detriti anche di dimensioni importanti. Per questo è necessario che il rientro sia controllato da un traghettatore, un veicolo che scorti la Iss in caduta in un punto remoto del pianeta (probabilmente il Punto Nemo nell’oceano Pacifico), in sicurezza.
Come annunciato dalla Nasa, l’appalto per lo sviluppo del veicolo è ora stato assegnato a SpaceX, che si aggiudica un contratto da 843 milioni di dollari solo per la progettazione e la realizzazione. Per il lancio, invece, è ancora tutto da decidere. La Nasa assumerà la proprietà del veicolo al termine della fase di sviluppo e lo gestirà in ogni fase della missione. È previsto che anche il traghettatore si disintegri insieme alla Iss nelle fasi di rientro sulla Terra.
"La scelta di un veicolo di deorbit americano per la Stazione spaziale internazionale aiuterà la Nasa e i suoi partner internazionali a garantire una transizione sicura e responsabile nell’orbita terrestre bassa al termine delle operazioni della stazione. Questa decisione supporta inoltre i piani della Nasa per le future destinazioni commerciali e consente l’uso continuo dello Spazio vicino alla Terra", ha affermato Ken Bowersox, amministratore associato della direzione delle missioni delle operazioni spaziali presso la sede dell’agenzia della Nasa a Washington. "Il laboratorio orbitale rimane un modello per la scienza, l’esplorazione e le partnership nello Spazio a beneficio di tutti", ha concluso.
Fonte: Wired