Con il Decreto Rilancio è stato introdotto l’Ecobonus 2020 con detrazione al 110% per incoraggiare i committenti italiani ad effettuare lavori di efficientamento energetico e strutturale alle proprie abitazioni.
Grazie allo sconto in fattura il cittadino potrà effettuare i lavori a costo quasi nullo, sarà l’impresa incaricata ad anticipare i costi ricevendo in cambio un credito d’imposta.
Questo sconto in fattura sostanzialmente, consente alle imprese di realizzare i lavori ma senza percepire un pagamento poiché l’agevolazione abilita uno sconto immediato del 110% in fattura.
Il direttore della Confederazione Nazionale dell’Artigianato, Giovine, spiega che l’importo verrà recuperato dalle imprese attraverso il credito d’imposta affidandosi a banche o altri intermediari.
In quest’ottica le Piccole e Medie Imprese possono essere penalizzate in quanto non in possesso di tale liquidità.
Si tratterebbe di conservare i crediti all’interno dell’impresa anticipando tutti i costi per le operazioni coperte dall’agevolazione fiscale, nell’Art. 119 del Decreto Rilancio si definiscono le operazioni a cui esso è applicabile: sisma bonus, efficientamento energetico, fotovoltaico e apparati per la ricarica dei veicoli elettrici.
Per le piccole imprese questa agevolazione risulta solo in parte compensata, poiché la cessione del credito ad un intermediario finanziario o la vendita dello stesso sul mercato è costoso; l’agevolazione risulta più accessibile alle utility e ai fornitori medio-grandi.